L’analisi del panorama dei vini “salutari” condotta da Wine Intelligence rivela una sempre maggiore predisposizione verso questa categoria sull’onda della nuova cultura del bere responsabile.
Sarà una moda passeggera o un trend in progressivo aumento?
Maggiore consapevolezza della salvaguardia del benessere dei consumatori. Questo il nuovo trend sui mercati mondiali, dove si stanno diffondendo sempre di più campagne promozionali che incentivano la cultura del bere responsabile. La risposta dei consumatori non si è fatta attendere e si è tradotta in una crescita progressiva della ricerca di alternative più salutari al vino tradizionale. Ciò ha aperto una finestra di opportunità per i vini con basso contenuto alcolico, zero-alcohol o vini con un basso contenuto calorico.
I vini con un basso contenuto alcolico mostrano sempre di più il proprio potenziale in diversi mercati del mondo, nonostante le numerose barriere ancora esistenti di carattere culturale e socio-economico.
Abbiamo analizzato il nuovo report pubblicato da Wine Intelligence (Wine Intelligence Lower Alcohol Wines – A Multi-Market Perspective 2016 report) che racconta come il panorama del consumo dei vini a basso contenuto alcolico sia complesso, ma interessante a fronte dell’aumento dei Paesi del mondo che dimostrano segni incoraggianti di crescita. Il report analizza il consumo dei vini a basso contenuto alcolico in otto mercati mondiali nel periodo di tempo tra il 2012 e il 2015.
Quali sono i Paesi più interessanti? Sicuramente il Nord America mostra segni di crescita nella categoria negli ultimi 12 mesi, in particolare il Canada rivela un considerevole incremento anno dopo anno della presenza di buyer che scelgono nel loro portfolio questi vini. Il 22% della popolazione di consumatori di vino in questo Paese dimostra infatti di preferire i vini con un contenuto alcolico nella fascia 6-8.5% (numero raddoppiato nell’ultimo anno).
Gli Stati Uniti rimangono il mercato più importante per la categoria, con un 43% di consumatori abituali. Altri mercati mondiali mostrano buone potenzialità di crescita come il Regno Unito, dove il 34% di consumatori di vino ha già comprato almeno una volta vini a basso contenuto alcolico e un ulteriore 20% dichiara che sarebbe disposto a comprarne una bottiglia.
Gran parte di questo interesse è sicuramente incrementato dal recente interesse per la salute, che riflette un generale trend di riduzione del consumo dell’alcool.
E la Germania? Paese dove il consumo delle bevande a basso contenuto alcolico è una caratteristica dell’ambiente domestico, rimane un mercato forte, con il 47% di consumatori abituali che hanno acquistato questa categoria di prodotto almeno una volta (la percentuale più alta di tutti i mercati analizzati).
E guardando ai Paesi meno avvezzi al consumo di questi prodotti? Certamente la Francia si attesta tra i Paesi dove la percezione dei vini a basso contenuto alcolico è tra le peggiori, considerati non realmente vini.
Secondo Richard Halstead, COO di Wine Intelligence “è evidente che i vini a basso contenuto alcolico hanno un grande potenziale di crescita in molti mercati, ma per ora la categoria rimane in generale una nicchia. Un fattore cruciale nel determinare se questo cambiamento porterà ad uno slancio sarà l’abilità del vino a basso contenuto alcolico nel superare il suo grande limite: molte persone non lo conoscono ancora“.
Agnese Ceschi
pubblicato il 27 gennaio 2016 Wine Meridian