CONSORZIO VOLONTARIO DI TUTELA VINI "COLLI DI PARMA"
Barbera

Importanti attestazioni storiche lo inseriscono nei vitigni di pregio allevati nella fascia collinare dell’Appennino parmense, in particolare nella zona di Langhirano, e questo sebbene il Barbera sia un vitigno di origine piemontese. Nella zona dei colli parmensi questo vitigno contribuisce alla maggior parte dell’uvaggio del DOP Colli di Parma Rosso, dove concorre dal 60 al 75%, in uvaggio di completamento comprendente Bonarda e/o Croatina, ( percentuale tradizionalmente variabile dal 40 al 25%), ma anche con la possibilità aggiuntiva di utilizzo nell’uvaggio, fino ad un massimo del 15%, di uve atte al DOP a bacca nera, non aromatiche, presenti nel vigneto di ambito aziendale. Da sempre considerata un’uva dalla spiccata acidità, la Barbera viene infatti accostata in uvaggio a uve più dolci e con maggiore contenuto tannico.




Bonarda-Croatina

L’allevamento di questo vitigno riguarda la generalità dei comuni collinari parmensi, zone particolarmente vocate dove il vitigno, anch’esso di origine piemontese, ha trovato un terreno adatto alla sua espressione, che restituisce un vino da secco a dolce, di bassa acidità, molto profumato, soprattutto piacevole se bevuto giovane, ideale per accostamenti con arrosti e formaggi stagionati. La DOP Colli di Parma bonarda è riservata al vino ottenuto dalla sola uva bonarda, da vitigni presenti nei vigneti, in ambito aziendale; oppure in uvaggio, con una presenza percentuale minima di uva bonarda dell’85% e di altre varietà a bacca nera, non aromatiche,nella percentuale massima del 15%, da vitigni atti al DOP anch’essi presenti in vigneti in ambito aziendale. L’uva Bonarda, in una percentuale variabile dal 25 al 40%, entra in gioco nell’uvaggio della DOP Colli di Parma Rosso.
Il Croatina è un vitigno autoctono della zona dell’Oltrepo pavese e del piacentino, sebbene in misura minore esso si trovi anche in Veneto e in Piemonte, oltre che nella zona DOP dei Colli di Parma. L’impiego dell’uva Croatina è previsto, da sola o congiuntamente con la Bonarda, nell’uvaggio del DOP Colli di Parma Rosso, in percentuale variabile dal 25 al 40%.




Cabernet franc

Si tratta di un vitigno a bacca nera di origine francese, tipico della zona della Gironda, introdotto nel parmense probabilmente già al tempo di Maria Luigia d’Austria, entrato a far parte della DOP Colli di Parma Cabernet Franc, con possibilità di uvaggio, fino ad un massimo del 15%, con uve atte alla DOP, a bacca nera, non aromatica (Merlot e/o Cabernet sauvignon), presenti nel vigneto in ambito aziendale. Da quest’uva si ottiene l’omonimo vino dal colore rosso rubino intenso dall’odore lievemente erbaceo, comunque caratteristico, sapore rotondo e armonico, ideale per accompagnare importanti primi piatti con sughi a base di cacciagione e portate di selvaggina.




Cabernet sauvignon

Vitigno a bacca nera di origine francese, nella fattispecie tipico della zona bordolese, è entrato a far parte del repertorio viticolo parmense dopo l’insediamento di Maria Luigia d’Austria nel Ducato di Parma. Dall’uva Cabernet sauvignon, con possibilità di uvaggio fino ad un massimo del 15% con uve atte alla DOP a bacca nera non aromatica presenti nei vigneti, in ambito aziendale, si ricava il vino omonimo DOP Colli di Parma Cabernet sauvignon, dal colore rubino scuro tendente al granato, avente il caratteristico odore erbaceo e vegetale ben mitigato dai sentori balsamici e dai frutti rossi; dal sapore rotondo e piacevole, si rivela ideale per accompagnare piatti di carne, soprattutto se cotte alla brace.




Lambrusco

Da uve nere di vitigni autoctoni dell’Emilia Romagna, il Lambrusco è l’esito vinicolo, frizzante o fermo, più peculiare della tradizione vinicola emiliana. Ne esistono sei DOP: quella Colli di Parma Lambrusco deve comprendere almeno l’85% di varietà Lambrusco Maestri, con facoltà di uvaggio fino ad un massimo del 15% di uva a bacca nera idonea al DOP, presente nel vigneto in ambito aziendale. La varietà Lambrusco Maestri restituisce un vino dal caratteristico colore rubino intenso e si caratterizza per la spuma rossa e vivace (nella tipologia frizzante), mentre al naso si definisce un profumo di viole, adatto per accompagnare importanti primi e secondi piatti (in particolare i bolliti).




Merlot

Il Merlot fa parte di quei vitigni non autoctoni che hanno ormai preso piede, quasi fossero tali, nel territorio italiano. Nel parmense ad esso è dedicato il DOP Colli di Parma Merlot, alla cui produzione possono concorrere, fino ad un massimo del 15%, altre uve a bacca nera (ad esclusione del Lambrusco), atte al DOP e presenti nel vigneto in ambito aziendale.
Il vino che se ne ottiene ha colore rosso rubino intenso e sapore asciutto e sapido, ideale per accompagnare carni rosse e formaggi.




Pinot nero

La denominazione di origine protetta Colli di Parma Pinot nero è riservata al vino ottenuto dall’uva di questa varietà di vitigno, anch’esso di origine francese, da sole o in uvaggio con il 15% massimo di uve atte alla DOP a bacca nera non aromatica (ad esclusione del Lambrusco) presenti nei vigneti in ambito aziendale. L’uva Pinot nero può concorrere inoltre al DOP Colli di Parma spumante per la cui produzione è anche previsto dal disciplinare l’impiego, da sole o in uvaggio a percentuali variabili, delle uve Pinot Bianco e Chardonnay, atte alla DOP e presenti nei vigneti in ambito aziendale.




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