I vitigni “storici” della viticoltura collinare parmense “approdati” nel 1982 nel disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Colli di Parma” sono il Malvasia di Candia aromatica, il Sauvignon blanc, il Barbera, il Bonarda, quest’ultimo via via avvicendato dal Croatina, talmente affine al Bonarda dall’essersi in pratica con esso integrato anche nell’uso del nome.
In anni di più recente attualità altri vitigni sono stati inseriti nelle revisioni del disciplinare successive al 1982, in quanto risultarono comprovati non solo il loro perfetto ambientamento alle caratteristiche pedologiche e climatiche del territorio collinare parmense, ma anche l’acquisizione di peculiarità particolari e speficiche in relazione ai terreni di coltivazione, peculiarità non riscontrabili per questi stessi vitigni coltivati altrove ed aventi caratteristiche conformi alle uve ed ai vini Colli di Parma di più antico insediamento. Sono il Pinot nero, il Pinot bianco, il Pinot grigio, lo Chardonnay, il Merlot, il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon ed il Lambrusco (varietà Maestri).

vigneti colli di parma

Vitigni a bacca bianca

Vitigno a bacca bianca dalla diffusione internazionale che restituisce vini di grande eleganza, tradizionalmente ambientato nel territorio collinare parmense e dalla cui uva è ottenuto il vino DOP Colli di Parma chardonnay, nella versione secco e nelle tipologie fermo (di grande affermazione), frizzante e spumante. Nella sua produzione possono concorrere uve atte al DOP, a bacca bianca, non aromatiche, sino ad un massimo del 5%, presenti nei vigneti in amabito aziendale.
L’uva del vitigno chardonnay può concorrere inoltre al DOP Colli di Parma spumante per la cui produzione è anche previsto dal disciplinare l’impiego, da sole o in uvaggio a percentuali variabili, delle uve Pinot Bianco e Pinot nero, da vitigni atti alla DOP presenti nei vigneti in ambito aziendale.

Sulle colline parmensi, in particolare nei declivi affacciati sulla Val Parma e sulla Val Baganza, si coltiva la Malvasia di Candia aromatica, antichissimo vitigno mediterraneo dalla cui uva, sola o in uvaggio fino ad un massimo del 15% di uva da vitigno di Moscato bianco, presente nei vigneti in ambito aziendale, si ottiene la DOP Colli di Parma malvasia, il vino dall’inconfondibile profumo aromatico e dal sapore armonico caratteristico, nelle versioni da secco a dolce e nelle tipologie fermo, frizzante e spumante; ideale per accostamenti con i salumi ed i primi piatti tipici della gastronomia parmense.

Antichissimo vitigno tipico di molte regioni italiane, a bacca bianca e buccia sottile, di colore giallo-verdognolo, le cui uve venivano citate già ai tempi di Catone, Columella e Plinio.
Appartiene alla famiglia dei Moscati, il cui nome deriva dal latino “muscum”, ovvero muschio, con riferimento al loro profumo caratteristico e dolce. Può essere utilizzato, se presente nei vigneti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 15% in uvaggio con la Malvasia di Candia aromatica per produrre il vino DOP Colli di Parma Malvasia.

pinot biancoIl vitigno, di vasta diffusione internazionale, a bacca bianca non aromatica, è ottimamente ambientato nella zona collinare parmense, con uva che ha dato origine al vino DOP Colli di Parma pinot bianco, nella versione secco e nelle tipologie fermo, frizzante e spumante, sola o in uvaggio con percentuale minima del 95%. Possono concorrere all’uvaggio le uve da vitigni atti alla DOP, a bacca bianca, non aromatiche, presenti nei vigneti in ambito aziendale, fino ad una percentuale massima del 5%. L’uva del vitigno pinot bianco può concorrere inoltre al DOP Colli di Parma spumante per la cui produzione è anche previsto dal disciplinare l’impiego, da sole o in uvaggio a percentuali variabili, delle uve Chardonnay e Pinot nero, da vitigni atti alla DOP e presenti nei vigneti in ambito aziendale.

pinot grigioAnche per questo vitigno di larga diffusione nelle più importanti zone vitivinicole d’Europa, l’ambiente collinare parmense si è rivelato idoneo per l’ottimale maturazione dei grappoli, in particolare nei territori del disciplinare facenti parte dei comuni di Langhirano, Collecchio e Felino.
Come per la varietà pinot bianco, il DOP Colli di Parma pinot grigio è prodotto con una percentuale minima del 95% d’uva del vitigno, con la possibilità pertanto di uvaggio complementare con il 5% max di altre uve bianche, non aromatiche, anch’esse ottenute da vitigni atti al DOP e presenti nei vigneti in ambito aziendale. Il DOP Colli di Parma pinot grigio è prodotto solo nella versione secco e nelle due tipologie fermo e frizzante, con esclusione della spumantizzazione.

sauvignon blancVitigno originario della zona di Bordeaux, il sauvignon (o sauvignon blanc) deriva il nome dalla parola “sauvage” (selvaggio), a ribadire le sue chiare origini autoctone nel sud-ovest della Francia.
Il sauvignon è vitigno di spiccata attitudine varietale, a seconda dell’ambiente di allevamento e della natura pedologica dei terreni. Attualmente diffuso in tutti i continenti nei quali è praticata la viticoltura, il sauvignon è di antica introduzione nel territorio collinare parmense, con un ulteriore impulso alla sua diffusione locale durante il governo napoleonico nel primo ‘800 ed alla conseguente influenza francese anche nella enocultura della provincia. Nel disciplinare di produzione la DOP Colli di Parma sauvignon è riservata al vino ottenuto, nella versione secco e nelle tipologie fermo, frizzante e spumante, dall’uva del vitigno omonimo, in percentuale non inferiore al 95%, con possibilità di uvaggio fino al massimo del 5% con uva a bacca bianca, non aromatica, atta alla DOP, presente nei vigneti in ambito aziendale.

Chardonnay

Vitigno a bacca bianca dalla diffusione internazionale che restituisce vini di grande eleganza, tradizionalmente ambientato nel territorio collinare parmense e dalla cui uva è ottenuto il vino DOP Colli di Parma chardonnay, nella versione secco e nelle tipologie fermo (di grande affermazione), frizzante e spumante. Nella sua produzione possono concorrere uve atte al DOP, a bacca bianca, non aromatiche, sino ad un massimo del 5%, presenti nei vigneti in amabito aziendale.
L’uva del vitigno chardonnay può concorrere inoltre al DOP Colli di Parma spumante per la cui produzione è anche previsto dal disciplinare l’impiego, da sole o in uvaggio a percentuali variabili, delle uve Pinot Bianco e Pinot nero, da vitigni atti alla DOP presenti nei vigneti in ambito aziendale.

Malvasia di Candia Aromatica

Sulle colline parmensi, in particolare nei declivi affacciati sulla Val Parma e sulla Val Baganza, si coltiva la Malvasia di Candia aromatica, antichissimo vitigno mediterraneo dalla cui uva, sola o in uvaggio fino ad un massimo del 15% di uva da vitigno di Moscato bianco, presente nei vigneti in ambito aziendale, si ottiene la DOP Colli di Parma malvasia, il vino dall’inconfondibile profumo aromatico e dal sapore armonico caratteristico, nelle versioni da secco a dolce e nelle tipologie fermo, frizzante e spumante; ideale per accostamenti con i salumi ed i primi piatti tipici della gastronomia parmense.

Moscato bianco

Antichissimo vitigno tipico di molte regioni italiane, a bacca bianca e buccia sottile, di colore giallo-verdognolo, le cui uve venivano citate già ai tempi di Catone, Columella e Plinio.
Appartiene alla famiglia dei Moscati, il cui nome deriva dal latino “muscum”, ovvero muschio, con riferimento al loro profumo caratteristico e dolce. Può essere utilizzato, se presente nei vigneti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 15% in uvaggio con la Malvasia di Candia aromatica per produrre il vino DOP Colli di Parma Malvasia.

Pinot bianco

pinot biancoIl vitigno, di vasta diffusione internazionale, a bacca bianca non aromatica, è ottimamente ambientato nella zona collinare parmense, con uva che ha dato origine al vino DOP Colli di Parma pinot bianco, nella versione secco e nelle tipologie fermo, frizzante e spumante, sola o in uvaggio con percentuale minima del 95%. Possono concorrere all’uvaggio le uve da vitigni atti alla DOP, a bacca bianca, non aromatiche, presenti nei vigneti in ambito aziendale, fino ad una percentuale massima del 5%. L’uva del vitigno pinot bianco può concorrere inoltre al DOP Colli di Parma spumante per la cui produzione è anche previsto dal disciplinare l’impiego, da sole o in uvaggio a percentuali variabili, delle uve Chardonnay e Pinot nero, da vitigni atti alla DOP e presenti nei vigneti in ambito aziendale.

Pinot grigio

pinot grigioAnche per questo vitigno di larga diffusione nelle più importanti zone vitivinicole d’Europa, l’ambiente collinare parmense si è rivelato idoneo per l’ottimale maturazione dei grappoli, in particolare nei territori del disciplinare facenti parte dei comuni di Langhirano, Collecchio e Felino.
Come per la varietà pinot bianco, il DOP Colli di Parma pinot grigio è prodotto con una percentuale minima del 95% d’uva del vitigno, con la possibilità pertanto di uvaggio complementare con il 5% max di altre uve bianche, non aromatiche, anch’esse ottenute da vitigni atti al DOP e presenti nei vigneti in ambito aziendale. Il DOP Colli di Parma pinot grigio è prodotto solo nella versione secco e nelle due tipologie fermo e frizzante, con esclusione della spumantizzazione.

Sauvignon blanc

sauvignon blancVitigno originario della zona di Bordeaux, il sauvignon (o sauvignon blanc) deriva il nome dalla parola “sauvage” (selvaggio), a ribadire le sue chiare origini autoctone nel sud-ovest della Francia.
Il sauvignon è vitigno di spiccata attitudine varietale, a seconda dell’ambiente di allevamento e della natura pedologica dei terreni. Attualmente diffuso in tutti i continenti nei quali è praticata la viticoltura, il sauvignon è di antica introduzione nel territorio collinare parmense, con un ulteriore impulso alla sua diffusione locale durante il governo napoleonico nel primo ‘800 ed alla conseguente influenza francese anche nella enocultura della provincia. Nel disciplinare di produzione la DOP Colli di Parma sauvignon è riservata al vino ottenuto, nella versione secco e nelle tipologie fermo, frizzante e spumante, dall’uva del vitigno omonimo, in percentuale non inferiore al 95%, con possibilità di uvaggio fino al massimo del 5% con uva a bacca bianca, non aromatica, atta alla DOP, presente nei vigneti in ambito aziendale.

Vitigni a bacca nera

barberaImportanti attestazioni storiche lo inseriscono nei vitigni di pregio allevati nella fascia collinare dell’Appennino parmense, in particolare nella zona di Langhirano, e questo sebbene il Barbera sia un vitigno di origine piemontese. Nella zona dei colli parmensi questo vitigno contribuisce alla maggior parte dell’uvaggio del DOP Colli di Parma Rosso, dove concorre dal 60 al 75%, in uvaggio di completamento comprendente Bonarda e/o Croatina, ( percentuale tradizionalmente variabile dal 40 al 25%), ma anche con la possibilità aggiuntiva di utilizzo nell’uvaggio, fino ad un massimo del 15%, di uve atte al DOP a bacca nera, non aromatiche, presenti nel vigneto di ambito aziendale. Da sempre considerata un’uva dalla spiccata acidità, la Barbera viene infatti accostata in uvaggio a uve più dolci e con maggiore contenuto tannico.

bonardaL’allevamento di questo vitigno riguarda la generalità dei comuni collinari parmensi, zone particolarmente vocate dove il vitigno, anch’esso di origine piemontese, ha trovato un terreno adatto alla sua espressione, che restituisce un vino da secco a dolce, di bassa acidità, molto profumato, soprattutto piacevole se bevuto giovane, ideale per accostamenti con arrosti e formaggi stagionati. La DOP Colli di Parma bonarda è riservata al vino ottenuto dalla sola uva bonarda, da vitigni presenti nei vigneti, in ambito aziendale; oppure in uvaggio, con una presenza percentuale minima di uva bonarda dell’85% e di altre varietà a bacca nera, non aromatiche,nella percentuale massima del 15%, da vitigni atti al DOP anch’essi presenti in vigneti in ambito aziendale. L’uva Bonarda, in una percentuale variabile dal 25 al 40%, entra in gioco nell’uvaggio della DOP Colli di Parma Rosso.
Il Croatina è un vitigno autoctono della zona dell’Oltrepo pavese e del piacentino, sebbene in misura minore esso si trovi anche in Veneto e in Piemonte, oltre che nella zona DOP dei Colli di Parma. L’impiego dell’uva Croatina è previsto, da sola o congiuntamente con la Bonarda, nell’uvaggio del DOP Colli di Parma Rosso, in percentuale variabile dal 25 al 40%.

cabernet francSi tratta di un vitigno a bacca nera di origine francese, tipico della zona della Gironda, introdotto nel parmense probabilmente già al tempo di Maria Luigia d’Austria, entrato a far parte della DOP Colli di Parma Cabernet Franc, con possibilità di uvaggio, fino ad un massimo del 15%, con uve atte alla DOP, a bacca nera, non aromatica (Merlot e/o Cabernet sauvignon), presenti nel vigneto in ambito aziendale. Da quest’uva si ottiene l’omonimo vino dal colore rosso rubino intenso dall’odore lievemente erbaceo, comunque caratteristico, sapore rotondo e armonico, ideale per accompagnare importanti primi piatti con sughi a base di cacciagione e portate di selvaggina.

cabernet sauvignonVitigno a bacca nera di origine francese, nella fattispecie tipico della zona bordolese, è entrato a far parte del repertorio viticolo parmense dopo l’insediamento di Maria Luigia d’Austria nel Ducato di Parma. Dall’uva Cabernet sauvignon, con possibilità di uvaggio fino ad un massimo del 15% con uve atte alla DOP a bacca nera non aromatica presenti nei vigneti, in ambito aziendale, si ricava il vino omonimo DOP Colli di Parma Cabernet sauvignon, dal colore rubino scuro tendente al granato, avente il caratteristico odore erbaceo e vegetale ben mitigato dai sentori balsamici e dai frutti rossi; dal sapore rotondo e piacevole, si rivela ideale per accompagnare piatti di carne, soprattutto se cotte alla brace.

lambruscoDa uve nere di vitigni autoctoni dell’Emilia Romagna, il Lambrusco è l’esito vinicolo, frizzante o fermo, più peculiare della tradizione vinicola emiliana. Ne esistono sei DOP: quella Colli di Parma Lambrusco deve comprendere almeno l’85% di varietà Lambrusco Maestri, con facoltà di uvaggio fino ad un massimo del 15% di uva a bacca nera idonea al DOP, presente nel vigneto in ambito aziendale. La varietà Lambrusco Maestri restituisce un vino dal caratteristico colore rubino intenso e si caratterizza per la spuma rossa e vivace (nella tipologia frizzante), mentre al naso si definisce un profumo di viole, adatto per accompagnare importanti primi e secondi piatti (in particolare i bolliti).

merlotIl Merlot fa parte di quei vitigni non autoctoni che hanno ormai preso piede, quasi fossero tali, nel territorio italiano. Nel parmense ad esso è dedicato il DOP Colli di Parma Merlot, alla cui produzione possono concorrere, fino ad un massimo del 15%, altre uve a bacca nera (ad esclusione del Lambrusco), atte al DOP e presenti nel vigneto in ambito aziendale.
Il vino che se ne ottiene ha colore rosso rubino intenso e sapore asciutto e sapido, ideale per accompagnare carni rosse e formaggi.

pinot neroLa denominazione di origine protetta Colli di Parma Pinot nero è riservata al vino ottenuto dall’uva di questa varietà di vitigno, anch’esso di origine francese, da sole o in uvaggio con il 15% massimo di uve atte alla DOP a bacca nera non aromatica (ad esclusione del Lambrusco) presenti nei vigneti in ambito aziendale. L’uva Pinot nero può concorrere inoltre al DOP Colli di Parma spumante per la cui produzione è anche previsto dal disciplinare l’impiego, da sole o in uvaggio a percentuali variabili, delle uve Pinot Bianco e Chardonnay, atte alla DOP e presenti nei vigneti in ambito aziendale.

Barbera

barberaImportanti attestazioni storiche lo inseriscono nei vitigni di pregio allevati nella fascia collinare dell’Appennino parmense, in particolare nella zona di Langhirano, e questo sebbene il Barbera sia un vitigno di origine piemontese. Nella zona dei colli parmensi questo vitigno contribuisce alla maggior parte dell’uvaggio del DOP Colli di Parma Rosso, dove concorre dal 60 al 75%, in uvaggio di completamento comprendente Bonarda e/o Croatina, ( percentuale tradizionalmente variabile dal 40 al 25%), ma anche con la possibilità aggiuntiva di utilizzo nell’uvaggio, fino ad un massimo del 15%, di uve atte al DOP a bacca nera, non aromatiche, presenti nel vigneto di ambito aziendale. Da sempre considerata un’uva dalla spiccata acidità, la Barbera viene infatti accostata in uvaggio a uve più dolci e con maggiore contenuto tannico.

Bonarda-Croatina

bonardaL’allevamento di questo vitigno riguarda la generalità dei comuni collinari parmensi, zone particolarmente vocate dove il vitigno, anch’esso di origine piemontese, ha trovato un terreno adatto alla sua espressione, che restituisce un vino da secco a dolce, di bassa acidità, molto profumato, soprattutto piacevole se bevuto giovane, ideale per accostamenti con arrosti e formaggi stagionati. La DOP Colli di Parma bonarda è riservata al vino ottenuto dalla sola uva bonarda, da vitigni presenti nei vigneti, in ambito aziendale; oppure in uvaggio, con una presenza percentuale minima di uva bonarda dell’85% e di altre varietà a bacca nera, non aromatiche,nella percentuale massima del 15%, da vitigni atti al DOP anch’essi presenti in vigneti in ambito aziendale. L’uva Bonarda, in una percentuale variabile dal 25 al 40%, entra in gioco nell’uvaggio della DOP Colli di Parma Rosso.
Il Croatina è un vitigno autoctono della zona dell’Oltrepo pavese e del piacentino, sebbene in misura minore esso si trovi anche in Veneto e in Piemonte, oltre che nella zona DOP dei Colli di Parma. L’impiego dell’uva Croatina è previsto, da sola o congiuntamente con la Bonarda, nell’uvaggio del DOP Colli di Parma Rosso, in percentuale variabile dal 25 al 40%.

Cabernet franc

cabernet francSi tratta di un vitigno a bacca nera di origine francese, tipico della zona della Gironda, introdotto nel parmense probabilmente già al tempo di Maria Luigia d’Austria, entrato a far parte della DOP Colli di Parma Cabernet Franc, con possibilità di uvaggio, fino ad un massimo del 15%, con uve atte alla DOP, a bacca nera, non aromatica (Merlot e/o Cabernet sauvignon), presenti nel vigneto in ambito aziendale. Da quest’uva si ottiene l’omonimo vino dal colore rosso rubino intenso dall’odore lievemente erbaceo, comunque caratteristico, sapore rotondo e armonico, ideale per accompagnare importanti primi piatti con sughi a base di cacciagione e portate di selvaggina.

Cabernet sauvignon

cabernet sauvignonVitigno a bacca nera di origine francese, nella fattispecie tipico della zona bordolese, è entrato a far parte del repertorio viticolo parmense dopo l’insediamento di Maria Luigia d’Austria nel Ducato di Parma. Dall’uva Cabernet sauvignon, con possibilità di uvaggio fino ad un massimo del 15% con uve atte alla DOP a bacca nera non aromatica presenti nei vigneti, in ambito aziendale, si ricava il vino omonimo DOP Colli di Parma Cabernet sauvignon, dal colore rubino scuro tendente al granato, avente il caratteristico odore erbaceo e vegetale ben mitigato dai sentori balsamici e dai frutti rossi; dal sapore rotondo e piacevole, si rivela ideale per accompagnare piatti di carne, soprattutto se cotte alla brace.

Lambrusco

lambruscoDa uve nere di vitigni autoctoni dell’Emilia Romagna, il Lambrusco è l’esito vinicolo, frizzante o fermo, più peculiare della tradizione vinicola emiliana. Ne esistono sei DOP: quella Colli di Parma Lambrusco deve comprendere almeno l’85% di varietà Lambrusco Maestri, con facoltà di uvaggio fino ad un massimo del 15% di uva a bacca nera idonea al DOP, presente nel vigneto in ambito aziendale. La varietà Lambrusco Maestri restituisce un vino dal caratteristico colore rubino intenso e si caratterizza per la spuma rossa e vivace (nella tipologia frizzante), mentre al naso si definisce un profumo di viole, adatto per accompagnare importanti primi e secondi piatti (in particolare i bolliti).

Merlot

merlotIl Merlot fa parte di quei vitigni non autoctoni che hanno ormai preso piede, quasi fossero tali, nel territorio italiano. Nel parmense ad esso è dedicato il DOP Colli di Parma Merlot, alla cui produzione possono concorrere, fino ad un massimo del 15%, altre uve a bacca nera (ad esclusione del Lambrusco), atte al DOP e presenti nel vigneto in ambito aziendale.
Il vino che se ne ottiene ha colore rosso rubino intenso e sapore asciutto e sapido, ideale per accompagnare carni rosse e formaggi.

Pinot nero

pinot neroLa denominazione di origine protetta Colli di Parma Pinot nero è riservata al vino ottenuto dall’uva di questa varietà di vitigno, anch’esso di origine francese, da sole o in uvaggio con il 15% massimo di uve atte alla DOP a bacca nera non aromatica (ad esclusione del Lambrusco) presenti nei vigneti in ambito aziendale. L’uva Pinot nero può concorrere inoltre al DOP Colli di Parma spumante per la cui produzione è anche previsto dal disciplinare l’impiego, da sole o in uvaggio a percentuali variabili, delle uve Pinot Bianco e Chardonnay, atte alla DOP e presenti nei vigneti in ambito aziendale.