La prima sala, allestita in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale, è dedicata alla archeologia del vino nel parmense, con oggetti e immagini provenienti dagli scavi del territorio, che testimoniano come sia nato proprio in questa zona, introdotto dalle popolazioni celtiche, il modo “moderno” di bere il vino, schietto e in bicchieri, abbandonando l’uso greco e latino di vini annacquati e speziati.
La seconda sala approfondisce gli aspetti legati alle caratteristiche della pianta della vite e alla viticultura, ripercorrendo le tracce di questa coltivazione nel parmense. La terza sala racconta, attraverso attrezzi e oggetti antichi la vendemmia e la preparazione del vino, mentre immagini e documenti narrano le storie del vino del territorio: dalle Arti medievali alle tecniche francesi introdotte dai Borbone, all’amore di Garibaldi per la Malvasia, alla passione per la viticultura di Giuseppe Verdi.
La discesa nella affascinante ghiacciaia rinascimentale si trasforma in una esperienza avvolgente: immagini a 360° raccontano, nel cuore del museo, il ruolo della vite e del vino nel rito, nella storia e nell’arte, immersi in una cultura millenaria ricca di tradizioni.
Nella sala delle botti si scopre la storia dei contenitori per il vino e dei mestieri ad essi correlati: il vetraio e il bottaio. Ma vi è anche spazio per approfondire l’affascinante storia del tappo in sughero e del cavatappi o quella poco nota dell’etichetta e per conoscere le “parole chiave” del vino.
La sesta sala presenta la viticultura parmense: i pionieri del settore, le varietà coltivate, i vini prodotti, perfetti per essere abbinati al formaggio e ai salumi d’eccellenza del territorio, le cantine da visitare nella zona, il ruolo del Consorzio dei Vini dei Colli di Parma a salvaguardia della qualità di un prodotto in continua crescita.
Nella sesta sala del museo sono soprattutto di scena i protagonisti ed i testimoni, passati ed attuali, della vitivinicoltura parmense. Il Consorzio in questa sezione museale ha lavorato “sodo” per fornire ai visitatori le informazioni utili per comprenderne, dunque, sia la storia e la tradizione che la realtà attuale.
Sono pertanto gli associati al Consorzio, viticoltori, vitivinicoltori, cantine, i protagonisti della eccellenza enologica parmense, per tutelare la quale gli associati stessi si sono proposti, fin dalla costituzione del consorzio, di utilizzare tutti i mezzi e gli strumenti necessari, compreso il rigido controllo sulla qualità e quantità dei vini DOC Colli di Parma prodotti e l’adozione delle fascette numerate di garanzia sulle singole bottiglie riconosciute DOC dalle commissioni di degustazione gestite da Valore Italia. Non è certamente un caso che tra tutti i consorzi di tutela delle denominazioni di origine dei vini DOP prodotti nella regione Emilia Romagna, il Consorzio dei vini Colli di Parma sia il solo che si avvale delle fascette numerate per contraddistinguere le bottiglie DOC prodotte dai consorziati, nonostante gli aggravi di costi e di procedure di controllo che tale scelta comporta.
Un particolare impegno è stato profuso per allestire le pagine dinamiche di presentazione delle cantine associate. Un lavoro che in questa pagina riassumiamo sinteticamente con il supporto di alcune immagini tra le più significative. Nella colonna a destra di questa pagina sono proposte, in miniatura, i “display” su videoschermo dedicati ai profili delle singole aziende vitivinicole. Da ogni immagine miniaturizzata è possibile ingrandire sullo schermo le pagine nel formato originale e visualizzare pertanto, in dettaglio, i relativi profili aziendali.